martedì 16 gennaio 2007

Così narrò Marco Orlandini...

Già son trent'anni adesso...Federico ed io avevamo condiviso un' esperienza nell'allora unica Radio Libera (si chiamavo proprio così, ed era stata una delle primissime in Italia), poi Fede aveva litigato con uno della radio, Michelino, in seguito diventarono amici, e siccome il suo interesse era soprattutto tecnico disse la frase fatidica "Me la faccio da me la radio, me la faccio!".
Raccattammo una dozzina di compari, mettemmo trentamila lire a cranio - allora eran soldi! mendicai a mia madre per una settimana e me li ha rinfacciati per un secolo - qualcuno mise un vecchio registratore, qualcuno un piatto, i microfoni eran quelli del complessino di un altro, i dischi li portavamo un po' tutti.
Coi soldi Fede costruì un trasmettitore, si procurò un mixer e strappò al padre l'uso di una soffitta - 4° piano senza ascensore, puff puff pant pant, come direbbe Paperino - e così era pronta radio, radio...già e il nome?? il palazzo era rosino* e così fu:Radio Rosa 102,7 mhz in stereo (falso, si accendeva la spia, ma era mono sputata) e fra litigate, risate,cene, amori, casini vari, tornei di improbabili sport (il Mundialito!!) che si svolgevano nella stanza accanto allo studio, rivestito con le immancabili e assolutamente inutili confezioni per le uova, andammo avanti per 5 anni.
Niente furbetti, ci provarono, ma noi duri e puri, forti di quattro o cinque inserzionisti/benefattori e di qualche babbo che via via pagava la bolletta del telefono, resistemmo, i furbetti misero su una radio che fu la nostra concorrente, noi rock alternativi, loro commerciali sputtanati (anche loro, Radio Flash, recentemente defunti!).
Un bel giorno (si fa per dire) Paolo Taradash salì in soffitta e non trovò più niente, avevano svaligiato lo studio, che nel frattempo era diventato decente e così Radio Rosa finì .
Ogni dieci anni ci troviamo come reduci a cena e Stefano Lucarelli tira fuori le vecchie cassette con le esilaranti trasmissioni di scherzi telefonici che conserva come reliquie, fra un po' mi tocca!
Marco Orlandini

* il nome non prendeva dal palazzo che era giallino, ma - eventualmente - dalla casa montenerese del Paoletti (dove la radio fu fondata) che era appunto rosina. E poi ci garbava la Pantera Rosa! (n.d.r.)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

...pensavate che non mi facessi vivo, vero? hehehe
Invece eccomi qua! Ma senza fritto misto.... in compenso sono sempre nel campo della musica: Date un'occhiata a www.aegrecords.co.uk

...e poi avrei anche un'idea folle, ma per ora non ve la dico...

Bentornati! E chissa' che mettendo insieme tutti i 'resti' di RadioRosa e queste nuove stramaledette tecnologie non possa venir fuori qualcosa...
ciao ciao a presto, strabotte!!

Augusto

radiorosa ha detto...

O Augusto, complimenti per aegrecords, ... ma 'un mi tené sulle spine... cosa trami?

Stefano

Anonimo ha detto...

he he he chiamami e te lo dico....

Ciao ciao

P.S. il mio numero di casa e' sull'elenco, il cellulare lo puoi chiedere al Prof. Tubero de Tuberis

Anonimo ha detto...

A proposito: Se vi/ti e' piaciuto aegrecords.co.uk, consiglio di dare un'occhiata anche a sohodolls.co.uk

ottima band, bellissimo sito

Ciao Ciao

radiorosa ha detto...

Caro Augusto, oggi sono nelle peste - come sempre - per il lavoro. Domani ti chiamo. Intanto scaricati il pdf Radio Rosa Stody. Naturalmente ci sei anche te. Se c'è qualcosa di sbagliato (o 'un ti garba) dimmelo che provvedo a correggere. Domani ti lascio anche mia email personale.... 'un si sa mai. Un abbraccio,
Stefano

Anonimo ha detto...

Caro Stefano,
no problemo aspetto tua chiamata (Domani saro' fuori zona quindi ti servira' il mio cellulare).

Ho gia' avuto il pdf gentilmente inviatomi dal Prof. Tubero, ed ho gia' notato alcune inesattezze, ad esempio: nella classifica 'le 5 canzoni piu' stupide', la entry numero 5, "La marcha de los saltamontes", non e' dei "Saltamontes" ma dei "Los Pekenikes", oscuro gruppo Spagnolo di quei tempi, "Saltamontes", se la memoria non mi tradisce, e' invece il titolo di quell'orrido album.

Ciao Ciao

Augusto "Mr. Bond" G.

P.S. tanto per farti stare ancora di piu' sulle spine, ti dico che mi e' venuta un'idea STREPITOSA!!!
E visto che ci siamo ne sparo un altra delle mie: Guarda http://www.tablo.info/

Anonimo ha detto...

Augusto, facci partecipi delle tue idee che noi saimo come Santoro: si rivole il nostro microfono!!! eheheh
Restiamo in fiduciosa attesa.

Paolo T.

Anonimo ha detto...

Già ad essere rosa era la casa di Fede, ma ho scrittto quelle quattro righe su un forum, in un thread dedicato alle radio libere e non avevo voglia di star li a raccontarla tutta per cui ho "abbreviato" col palazzo, così come i "furbetti" sono un riferimento ad un intervento sul medesimo forum, precedente al mio.
Marco

P.S. Ciao Augusto! Bello il sito e bella l'avventura...discografico!, ma pensa un po' te:

Anonimo ha detto...

e bravo Fedonzo che si e' rifatto vivo! Ti ricordi i quarzi che hai cremato nella tua soffitta nel tentativo di far partire il tramettitore?! ... ripeto per l'ennesima volta: CI VOLE UNA RIBOTTA PESA PER RIVEDERCI TUTTI!
Tubero

antonio.chi_altro? ha detto...

Bene ragazzi, è con una forte commozione che vi dico che ci sono anche io, Antonio.
Grazie al buon Raffaele, che mi ha rintracciato, non vi libererete più di me.
Non vedo l'ora di poter condividere nuovamente insieme un po di ricordi e risate ritrovando quello spirito goliardico e un po pazzo di quel fantastico periodo. Così, stanco dopo una giornata di lavoro, vado indietro nel tempo a pensare. in ordine sparso, alle volte che sono rimasto appeso all'antenna con Gigi ( dov'è finito ?) mentre soffiava il libeccio, od al fulmine che ci distrusse più di una volta il trasmettitore ( che sembrava più una scultura astratta che un pezzo tecnologico), alla impossibilità di cagare nella soffitta, al Pioneer a cassette che ancora, sotto un cellophane, conservo a casa mia, alla volta che nella partita di Pallacanestro di chissa dove spaccarono l'auto a ... ( non ricordo il nome), alla moquette grigia sulle pareti .....

A presto a tutti.

Antonio

radiorosa ha detto...

Antonio!!! che piacere risentirti. Ma dove sei? A proposito di ricordi: e la tua macchina impantanata nelle quasi sabbie mobili al Castellaccio?
Stefano